Carlo Corsi

Editoriale Giorgio Mondadori

Carlo Corsi

Catalogo generale delle opere (primo volume)
a cura di Claudio Spadoni
Carlo Corsi nasce nel 1879 a Nizza e cresce a Bologna, in un ambiente di musicisti e cantanti. Si trasferisce a Torino nel 1902, dove compie interamente gli studi accademici. Nel 1907 si reca in Olanda e resta impressionato in modo indelebile dai luoghi e dagli inconfondibili crepuscoli. Dopo altre esperienze all’estero e dopo la pausa dovuta alla Prima Guerra Mondiale rientra in Italia, dove la sua consacrazione come pittore avviene nel 1924 con l’invito ufficiale alla Biennale. Dal 1926 viene però dimenticato dalla critica ufficiale per oltre un ventennio sino agli anni Cinquanta, quando viene invitato di nuovo a Venezia. Complessivamente Corsi ha partecipato a 11 Biennali. Muore il 27 agosto del 1966. Il primo volume del catalogo generale propone disegni, oli e tempere del maestro bolognese dal 1895 al 1966. La prima sezione è dedicata ai disegni del periodo torinese, in cui collaborava con Giacomo Grosso. La seconda parte dell’opera è dedicata alla pittura. Gli apparati del volume tracciano il percorso completo dell’opera dell’artista. […] Già nel 1917 la variazione sul tema «dietro la tenda»lo pone, d’un subito, in una posizione di punta che non fuintesa, naturalmente, allora, e non fu intesa nemmeno dopo.Sulla strada che, in germe, aveva brillato nel piccolo «Talismano» di Paul Sérusier, Corsi, indipendentemente dai francesi,e in anticipo di trent’anni sul loro post-impressionismoastratto (quello dei Bissière e dei Manessier), senza rinunciareall’atmosfera della verità, a nessuna fibrilla di luce, anessun spessore sensibile, aveva genialmente intessuto il suotappeto, costruito la sua vetrata in un inedito incontro frala sensazione e la misura geometrico-intellettuale. Fu unoscatto in anticipo sui tempi, tanto che difficilmente avrebbepotuto esser proseguito da Corsi stesso, nonché inteso daipochi che amavano la sua pittura. Ma, a ripensarlo, nonsorprende certo che Corsi nell’ultimo dopoguerra abbiapoi creduto nell’astrazione diretta, ma sempre in modo cosìumano, così pregno di vita, in quei suoi bellissimi collagesche hanno fatto corpo sempre più, negli anni, col resto dellasua opera.Francesco Arcangeli, 1970Oltre 140 immagini in bianco e nero a corredo degli apparati                 Oltre 500 immagini a colori che documentano l’opera pittorica del grande maestro bolognese