Infinity

Editoriale Giorgio Mondadori

Infinity

La mostra
di Giammarco Puntelli e Gianfranco Ferlisi

Giammarco Puntelli, critico d’arte incline ad una ricerca interdisciplinare, si dedica ad indagare il rapporto fra rappresentazione e scienza. Da questo presupposto nascono una mostra e un catalogo, curati con il collega Gianfranco Ferlisi, in cui gli artisti hanno utilizzato la propria matrice creativa e la propria identità culturale per realizzare opere che possano, come in un dialogo socratico fra arte e individuo, far riflettere lo stesso favorendo il sistema immunitario, l’equilibrio fisiologico e la propria motivazione. Nasce dunque una nuova riflessione e ricerca nell’infinito rapporto fra scienza e arte, una riflessione che ha avuto la sua rappresentazione plastica nella mostra tenutasi dal 29 luglio al 3 settembre 2017 all’interno del rinascimentale Palazzo Ducale di Sabbioneta, splendido edificio voluto da Vespasiano Gonzaga. “È arte che cambia la chimica dell’uomo, la sua motivazione, la riflessione del suo spirito, perché quella visione rappresentata ha già cambiato tutto questo negli artistiche l’hanno vissuta nel profond e poi passata al fruitore attraverso gli “strumenti del mestiere”. L’arte non è segno e non è colore, non è costruzione concettuale e non è trasformazione della forma della materia, è semplicemente ed è sempre stata un momento infinito di vita e di cambiamento, inteso come evoluzione dell’essere umano. Grazie all’arte si può andare oltre la siepe e non avere paura di immergersi nell’infinito naufragare dell’essere”.Giammarco PuntelliUn catalogo e una mostra che, attraverso varie modalità visionarie, interpretano il senso della rappresentazione da parte di artisti dalle forti e originali identità culturali.GIAMMARCO PUNTELLI Nato a Roma, oltre vent’anni di attività nel mondo dell’arte, più di 160 mostre e una decina di direzioni artistiche. Docente e ricercatore, imprenditore, storico e critico d’arte, giornalista, specialista in programmazione neuro linguistica e coaching, per la sua formazione multidisciplinare riesce ad unire mondi apparentemente paralleli come quello dell’arte, delle lettere, della scienza e della psicologia in spettacolari progetti ed eventi di approfondimento culturale. Nella sua biografia attribuisce fondamentale importanza all’incontro con Giovanni Paolo II e Nelson Mandela. Ha collaborato con Dani Karavan, Giò Pomodoro, Bodini, Demetz e tanti altri artisti tra cui Gonzales, Possenti, Alinari, Menozzi, Monteforte, Nunziante, Faccincani, Lodola, Kostabi, Capitani, Borghi, Solimani. Tra le altre, ha curato mostre personali di Sergio Scatizzi, Walter Lazzaro, Aligi Sassu.