Antonio Bueno - Diario d'artista

Editoriale Giorgio Mondadori

Antonio Bueno - Diario d'artista

Prefazione di Philippe Daverio

“C’est donc ça, l’Italie?”, si chiede Antonio Bueno appena messo piede in Italia, nel 1940. L’autobiografia dell’artista, corredata da una novantina di immagini tra opere e foto di famiglia, abbraccia il periodo che va dal 1940 al 1943 e rappresenta un documento fondamentale per capire le origini dei fratelli Antonio e Xavier, le difficoltà e privazioni dell’inizio, la rigorosa preparazione artistica, la tenacia e forse anche il coraggio di restare a vivere in un paese nuovo e per loro sconosciuto. Il diario, iniziato nel 1981, si interrompe nel 1984 per la prematura scomparsa dell’artista; viene pubblicato oggi in forma di volume per volontà della figlia Isabella, presidente dell’Associazione Culturale Bueno, che ne ha curato i contenuti oltre a scriverne l’introduzione e il testo a corredo delle immagini private. Presentazione di Eugenio Giani, prefazione di Philippe Daverio.

“Questo libro è il racconto che con un affettuoso montaggio Isabella Bueno fa della vita di Antonio. Prende lo spunto dalle note autobiografiche del padre e le integra con le proprie sensazioni, con i ricordi. Tira fuori dall’armadio della memoria recente uno spaccato di società, di cultura e di curiosità che diventa utilissimo contributo per gettare una nuova luce su ciò che era e avvenne in questo passato a noi così prossimo...”.

Philippe Daverio


A 100 anni dalla nascita, il diario inedito di Antonio Bueno, che Giorgio De Chirico definì uno degli artisti di maggior talento da lui conosciuti.


ANTONIO BUENO
Nasce a Berlino nel 1918. Trascorsa l’infanzia in Spagna, si trasferisce con la famiglia a Ginevra e qui, in seguito, si iscrive all’Accademia di Belle Arti. Nel 1938 esordisce a Parigi esponendo al Salon des Jeunes e nel 1940 arriva in Italia, dove si stabilirà per sempre. Nel 1941-1942 le prime mostre a Milano e a Firenze insieme al fratello Xavier, nel 1947 la formazione del gruppo dei ‘Pittori Moderni della Realtà’ e la prima mostra alla Galleria ‘Illustrazione Italiana’ a Milano, con un vero e proprio manifesto programmatico, firmato dai due fratelli, da Pietro Annigoni e da Gregorio Sciltian. Gli anni Sessanta lo vedono protagonista e animatore di numerose iniziative artistiche. Sterminato l’elenco delle mostre che lo hanno ospitato, molte delle quali all’estero: si segnalano in particolare le tre edizioni della Biennale di Venezia (1956, 1968, 1984) e la grande antologica a Palazzo Strozzi, a Firenze, nel 1981. L’artista, tra i protagonisti dell’arte italiana del Novecento, muore a Fiesole nel 1984 dopo una breve malattia.