Vista Mare

Editoriale Giorgio Mondadori

Vista Mare

Sono un centinaio le fotografie di cui si compone il libro di Gianni Mania Vista Mare, con il quale l’autore getta occhio e cuore sul mare della costa iblea a partire dal 1996. La principale chiave d’accesso al volume è la struttura bipartita del lavoro, il cui primo movimento è un autentico essai antropologico, che indaga su una colorita realtà di bagnanti riversati sulle spiagge. D’altra natura è la seconda parte del volume, che raccoglie foto dell’ultimo decennio creativo di Mania, dove la presenza fisica dell’uomo è azzerata, allusa semmai. È fotografia di paesaggio, al movimento segue dunque la stasi, alla ricchezza di dettagli, informazioni, sguardi, segue l’essenzialità dei pochi elementi compositivi. In realtà la mano è una, medesimo il rigore strutturale, unitario lo sguardo, anche quando posato su occasioni differenti. Il libro nella sua interezza è una lettura articolata del paesaggio. Testi introduttivi di Polo Barreto Sanchez, Alessia Locatelli, Elisa Mandarà, Andrew Wordsworth. Traduzione in lingua inglese. “Un universo quello siciliano pieno di contrasti metafore e miti tante volte infranti, che Gianni con la sua costanza, caparbietà e momenti di grande riflessione riesce a mettere in evidenza.” Polo Barreto Sanchez “Molto tempo prima dell’uscita di “Vista Mare”, Gianni Mania mi fece vedere degli scatti inediti, in una sequenza embrionale che però già possedeva in nuce la stessa potenza espressiva e la stessa ironia intelligente che ritrovate oggi sfogliando le pagine di questo libro.” Alessia LocatelliUn libro di fotografia d’arte che coglie la bellezza momentanea delle cose, con la consapevolezza che la bellezza sia quell’unico attimo. GIANNI MANIA Gianni Mania nasce a Scicli nel 1967. Dopo le scuole superiori lavora nel campo della fotografia presso un laboratorio di sviluppo e stampa della sua città. La fotografia diventa così il mezzo di espressione che lo porta a viaggiare intorno alla sua isola, terra che segnerà profondamente la sua estetica e il suo modo di guardare le cose. Per lui fotografare è una reale necessità, che gli permette di relazionare il suo mondo interiore con il mondo esterno. Consapevole di vivere e lavorare nell’estremo sud di un’isola mediterranea, ha cercato di superare questo “isolamento geografico” stabilendo rapporti con personaggi e realtà diverse, sviluppando dialoghi con fotografi provenienti da altre culture e esponendo le sue opere anche all’estero, per esempio in Francia e negli Stati Uniti.