Sergio Orlando

Editoriale Giorgio Mondadori

Sergio Orlando

L’anima delle cose
Testi critici di Giuseppe Conte e Gian Marco Walch
“Di fronte all’opera di Sergio Orlando, ho provato una sensazione di vicinanza e di sintonia, come se il pittore in qualche modo nascondesse in sé un poeta, e non un poeta qualunque, ma uno capace di vedere la metamorfosi della luce, il trascolorare del tempo incarnato nella vasta, cangiante meraviglia della natura, il susseguirsi insieme implacabile e dolce delle stagioni, tutto il ciclo di vita, morte e resurrezione in cui l’universo si esprime” annota Giuseppe Conte riferendosi alla pittura di Sergio Orlando, solido pittore lombardo che si definisce “contemplatore della natura”. L’indagine sulle forme della realtà, a partire dai paesaggi, ha assunto nel tempo anche connotazioni più intimistiche con risultati estremamente efficaci nelle nature morte. La monografia raccoglie e presenta una sessantina di opere selezionate dagli anni Sessanta ad oggi. Oltre ai testi critici del già citato Giuseppe Conte e di Gian Marco Walch, il volume propone, nella parte iniziale, contributi di Sergio Zavoli e Maria Luisa Spaziani. Nell’ampia antologia critica risaltano i nomi di Dino Buzzati, Guido Piovene, Ignazio Silone, Alberto Bevilacqua, Martina Corgnati e tanti altri personaggi del mondo della cultura e dell’arte che hanno avuto modo di manifestare il proprio apprezzamento per l’opera di Orlando. “… compaiono delle vedute ben centrate, con luci, ombre, toni a posto, in cui circola l’aria, insomma dipinte come si deve”. Dino Buzzati “Sergio Orlando è tra gli artisti che si propongono di cogliere l’anima delle cose, siano esse gli alberi, la neve, l’acqua, il cortiletto, il fiore” Guido Piovene Un poeta del paesaggio, erede della tradizione figurativa lombarda. Attraverso le sue sapienti pennellate, Orlando rappresenta quella realtà che ci piacerebbe preservare. Oltre sessanta opere tra dipinti e disegni, omaggio a un maestro che vive nel presente e si richiama al passato.SERGIO ORLANDONasce nel 1939 a Como e trascorre la sua infanzia nella Valle d’Intelvi, luogo d’origine dei Carloni, famosi artisti e scultori dai quali discende un ramo della sua famiglia. I genitori, entrambi attori, gli trasmettono l’interesse per il teatro. Lui stesso recita per alcuni anni prima di lasciare il palcoscenico e dedicarsi esclusivamente alla pittura. A Milano è allievo di Giulio Vito Musitelli e, successivamente, di Gino Moro alla Scuola libera del nudo a Brera. A Venezia frequenta l’atelier di Virgilio Guidi. Nel 1970 tiene la sua prima mostra personale. Vive e lavora a Milano e, nei mesi estivi, si stabilisce nell’amata Lanzo d’Intelvi, dove allestisce mostre personali sotto l’egida del Comune e ormai diventate un appuntamento fisso frequentato e apprezzato. Oltre che a Milano, ha esposto in mostre personali a Roma, Firenze, Torino, Novara, Cremona, Como e altre località italiane.