Stanno uccidendo i notai

Cairo Publishing

Stanno uccidendo i notai

Il notaio Lorenzo Capasso da qualche tempo svolge un’insolita attività notturna: al soldo di un autorevole capobanda si reca sul luogo in cui sta per essere commesso un crimine per stipulare un atto notarile. La registrazione dei termini dell’accordo tra una prostituta e il suo cliente, la certificazione dei requisiti di regolarità di una messa nera o della qualità di una partita di ecstasy, sono lo stratagemma che il mondo della malavita ha ideato per garantire quella serietà professionale che ormai anche i suoi frequentatori stanno perdendo. Segreta speranza del notaio è quella di riuscire a mutare il corso degli eventi e di convincere i criminali a tornare sulla buona strada. Lo assiste in questa impresa dagli esiti incerti la nuova praticante del suo studio: affetta da una misteriosa allergia alle emozioni, la giovane sembra aver finalmente trovato in quella noia che, secondo lei, soltanto il lavoro notarile riesce a garantire, il modo per controllare la sua malattia.Intanto a Torino serpeggia un’improvvisa paura: un serial killer sta uccidendo, uno dopo l’altro, i più stimati notai della città, depositando bizzarri contratti accanto ai cadaveri. Tutti gli indizi sembrano portare proprio a Capasso che, già in difficoltà per una burrascosa separazione coniugale, dovrà cercare di cavarsela tra fughe rocambolesche e geniali trovate, muovendosi tra ladri onesti e disonesti uomini per bene, grigi direttori di banca e segretarie assatanate, criminali che si commuovono e poliziotti che si illudono di aver raggiunto la verità.Un giallo tragicomico, dai tratti spesso surreali, che tra continui colpi di scena e divertenti digressioni, dai concerti di Rachmaninov alla ricetta dei tortellini, ironizza con leggerezza sulla decadenza dell’etica e della politica, sul mondo della criminalità e (con grande godimento dei lettori, tutti prima o poi loro clienti) sui notai e gli stereotipi che li riguardano. È la prima volta che l’eroe di una fiction è un notaio ma, travolti dalle acrobazie stilistiche e narrative del romanzo, si rimpiange davvero di avere atteso tanto.

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